Dai voce a parole che non ti appartengono
racconti di serate mai trascorse con amici
mai trovati amori mai provati
falsi provincialismi e aneddoti di cittá
a te sconosciute unendoti a voci dialettali
risate accentate e di gusto
esaltato da sapori che mai hai assaggiato.
Sai unirti a cori di squadre che non tifi
quartieri sconosciuti e rioni disabitati
di paesi cittadine villaggi metropoli in attesa
del ritorno di figli e figlie
i cui panni troppo larghi troppo stretti indossi
abiti in case e famiglie non tue
coprendoti il volto con sorrisi ed emozioni.
Ti accolgono ti salutano ti amano
per un giorno un mese un anno.
E ogni volta te ne vai,
con la coscienza di poterlo
doverlo fare ancora
e ancora, ad ogni tuo ritorno.