L’italiano non è medio.
L’italiano non media
ma indica o ignora.
Non odia perché l’odio
è troppo forte, e le lodi
poi lo imbrodano, i poli
si oppongono da una parte e dall’altra
di un qualunque schieramento –
undici e undici e chissà quanti pollici
per la domenica in famiglia.
L’italiano non è medio.
In media in Italia
se si sbaglia si sbrocca
ma se per sbaglio (dicono
i media) ci imbavagliano
ci mettiamo la mano davanti alla bocca
a coprire lo sbadiglio:
ancora co ‘sta storia
abbaia abbaia ma che noia.
L’italiano non è medio.
Senza il medium non si accorge
dei corpi sventrati come pesci;
senza licenza media ci si avventa
sull’avvento di nuove lingue nuovi
organi nuove lezioni che non impareremo,
avventati e spaventati
da stranieri, stranezze e forestieri
mentre staremmo volentieri
a far merenda al banco.
L’italiano non è medio.
Se non capisce il dato,
il dito non te lo dà
ma può darsi il braccio lo prenda.
E non se la prende se lo fai
notare, che magari capisce male
ma alla fine ci si intende.
L’italiano non è medio.
E non si arrende davanti alle sfide
le alza di peso e le sposta
anche per partito preso
che non ci sono mezze misure
mezze calzette o mezze seghe
che gli si possono parar contro
sempre pronto allo scontro di opinioni
(ma non fate i pignoli, niente fatti
né pugnette – solo la pugna).
L’italiano non ha il medio
ma l’indice e il mignolo
volti verso il basso.
Che fai, porti rogna?