Ci sono sentieri
che avvitano e svitano
intorno a macigni
che non riesci
a spostare.
Ci sono carte
che ti sdegnano
perché non ne sai
perché non ne puoi
perché magari non le hai.
Ci sono piatti
che ti segnano
le dita e la bocca
di tutti te li ricorda
e lascia asciutta.
Ci sono animali
che stagnano
nelle frasi di chi
dice di accogliere,
nomi raccolti al molo.
Ci sono strumenti
che non suonano mai
musica e che stonano
tutte le note di
ogni accompagnamento.
Ci sono gruppi
di cui non fai parte
ma le parti che reciti
in pubblico e nel tuo
piccolo non aiutano.
Ci sono nomi
che santi non hanno
che poeti non sanno.
Ma c’è chi dimentica,
e fa danno.
[Spunti da Cecilia Strada, tramite questo. Meno male siamo liberi.]