a. B.
Te la vorrei anche chiamare
teoria dell’impatto, per riuscire quindi
a misurar le stelle con la punta delle dita.
Ma quella era tua, anche se a parole mie, è vero.
Questa, per quanto imperfetta, è mia.
Perchè impact si chiamava la colpa di tutto
dal primo al secondo al terzo tempo
tutta l’umanità giunta al punto
e disgiunta dal colpo assestato da angeli e dei
nei mecha che erano ma non erano robot.
Perché come Ikari Shinji ci provai ad entrare
a salire, a mostrare più sentimento, a rivelare
più emozione, meno metallo intorno al cuore
con conseguenze ancora confusionali
nel ricostruire il finale di stagione.
Perché impact si chiamava la ragione
dell’insegnamento e della ricerca
per anni otto, mentre noi cercavamo
di ragionare anche dei massimi sistemi
e minimi di decenza – che la materia grigia
non manca, ma la voglia quella sì,
e sembra importino solo i fondi.
Perché le fondamenta dell’istruzione
sono state scosse, urtate dall’interesse
poco accademico molto economico
con andamento pessimista cosmico
e stelle contate a rate, a segnare la qualità.
Perché impact è l’inizio del nome
di Impactor, uno dei Transformers
robot ma non mecha che anche loro
mi seguono, mica scherzo, nel percorso
che ho scelto – tra minatori e politici
proteste e cambiamenti, obiezioni e archi
contatti, circuiti, meccaniche di gioco
e dinamiche umane di relazionarsi
le une alle altre, le lune alle stelle
contate sulle dita di una mano.
Perché impact suona meglio
alla fine, alle mie orecchie sdoppiate
lo senti che scoppia al contatto
col timpano, l’effetto immediato
delle consonanti dure, esplosive, staccate
sperando di essere rilevante
di avere un riscontro sul vostro
coinvolti in qualche modo
in questo mio delirio, in questo mio perché.
Alla fine le rivedremo, forse, alzando le dita,
ma la strada inizia ora, di nuovo, da qua,
(get in the fucking robot Alex)
ne prevedo parte in salita e tortuosa
e una parte in ricaduta – tempo e spazio non mancano
ma in mancanza di ali
vi conviene reggervi le ginocchia
stringervi al petto le braccia, e cosa vi è di più caro.
Prepararsi all’impatto. In teoria.
(Impact Theory a Caffellatte, Firenze. 17.05.16.)