Ti posso mandare il profumo
di pineta e ginepro, al posto di quello
del gelsomino sotto casa, tramite Whatsapp?
O è meglio Telegram, secondo te?
Se lo ripiego lungo la linea
tratteggiata costiera che
incontra i miei passi
mentre scorrono i giorni,
a tratti un po’ lenti, altri a corsa,
c’entra su un documento Open Office?
No, mi sa di no, mi sa che tocca
portarti qui, nello spazio fra un pino
e l’altro, con gli aghi sotto le piante
dei piedi e la sabbia che si attacca ai gomiti
e la salsedine che impiastriccia i tasti
e le lingue straniere salate e impastate
e il segnale che cala, lasciandoci a secco,
senza profumi, senza pineta, senza ginepro.