‘When the world is too much.’ Quando il mondo è troppo. Da sopportare, da sostenere, da seguire.
Non è la mia di voce che importa, che serve, che conta al momento. Rinuncio quindi alle discussioni sull’invisibilità di chi traduce, per fare da tramite a queste, di voci. Una al giorno. Diciassette giorni. Diciassette voci, per più di 530 persone uccise.
Litania per sopravvivere – Audre Lorde
Per quelli di noi che vivono sull’orlo
in piedi sempre sul ciglio di una decisione
cruciale e solitaria
per quelli di noi che non possono permettersi
il sogno sfuggente di una scelta
che amano sulle soglie trafficate
nelle ore che precedono albe
scrutando all’interno e all’esterno
al contempo prima e dopo
cercando un presente pregno
di futuro
come pane nelle bocche dei nostri figli
che i loro sogni non riflettano
la morte dei nostri:
Per quelli di noi
segnati dal terrore
come una linea lieve al centro della fronte
imparando ad aver paura col latte di nostra madre
che per questa arma
questa illusione di una salvezza da trovare
la speranza dai piedi di piombo che ci silenzia
Per tutti noi
questo istante e questo trionfo
Non era nei piani sopravvivere.
E quando sorge il sole abbiamo paura
potrebbe non restare
quando tramonta il sole abbiamo paura
potrebbe non sorgere domani
quando lo stomaco è pieno abbiamo paura
di un’indigestione
quando lo stomaco è vuoto abbiamo paura
di non poterlo più riempire
quando siamo amati abbiamo paura
che l’amore svanisca
quando siamo soli abbiamo paura
che l’amore non torni
e quando parliamo abbiamo paura
che le nostre parole non siano ascoltate
né le benvenute
ma quando non parliamo
abbiamo comunque paura
Quindi è meglio parlare
ricordandoci che
non era nei piani sopravvivere.