#GloPoWriMo 2018 25 – Radical chic

A noi non servono mura o coperte
ma il vento che avanza
da un punto cardinale qualunque
e che avvolge, se ti sporgi lo senti
che porta il nome del torto fatto
del torto subito, di quello
che hai causato col tuo –
quindi stai dentro, che fa riscontro.
Il tuo ce l’hai, chiudi la porta no?

Gira e rigira, come cambia il vento
cambi verso e direzione
e te ne freghi che ogni azione conta.
Basta non freghino, amici o non,
quel mezzo rivoluzionario di locomozione
o peggio, la carrozzeria
che la proprietà non é mia
peró un minimo di rispetto
per quella privata dai
per diana per giove per bacco
anche se piove – governo ladro –
l’avevi appena lavata, di sicuro.
Levatevi di strada, pedoni e ciclisti,
che oggi girano male e hai fretta.

Ormai il tempo manca e fa fatica
hai solo due settimane e col vento
a questo modo che spesso soffia contro
noi che tentiamo di portare cambiamento
però anche il rispetto e la domenica è sacra
al mare ci devo andare che servono
le sabbiature a far passare lo stress,
che saranno anche ricchi ma rimangono
poveri, rimangono fuori, rimandiamoli a casa
e li aiutiamo là che qua c’è la roba mia.

se il vento poi si alza
basta a svelare quello che abbiam sepolto
nella sabbia, tra teste e piedi,
struzzi e stronzi di cane
lasciati da quei cani dei padroni
noncuranti né ambulanti
ma basta cambi il vento
e lo senti dove sono
il fuoco è quasi spento ma le braci
son pronte a bruciarti i piedi
– basta soffiare

 

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