«Occupo uno spazio fisico e uno legale. Faccio ombra, soprattutto se c’è il sole. Sì, esisto»

Alex Valente è il nuovo ospite di “Dialoghi sui generi”, la rubrica con cui cerchiamo di conoscere meglio gli attivisti Lgbt di Prato che nell’ottobre 2021 hanno aperto il primo centro Lgbt della città, in via Santa Trinita.

foto e intervista di Valentina Ceccatelli

Secondo te andare via dall’Italia e da Prato ti ha aiutato a prendere coscienza di questa cosa?
«Sicuramente c’è stato un ambiente che ha aiutato a sviluppare un linguaggio per parlarne e per pensarlo. In Italia sono stato piacevolmente stupito quando sono tornato ed ho trovato gli stessi ambienti che ho trovato in Inghilterra: nel 2008, quando sono partito, non erano discussioni presenti nei gruppi che frequentavo, non era all’ordine del giorno parlare di una sessualità che non fosse etero, anche se non c’era un bigottismo come ci può essere in generale in giro per l’Italia, o in giro per Prato. Eravamo già la parte meno mainstream, più alternativa, anche solo all’interno della nostra scuola, e c’erano persone che erano bisessuali già allora ma ancora non avevano il linguaggio per definirsi.

[…]

Come mai?
«Penso perché sono più a mio agio col linguaggio [inglese], anche se il linguaggio italiano si riferisce a quello anglofono per parlare di identità di genere, orientamento e queste cose».

leggi l’intervista completa su Pratosfera

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